La Paura ti indica la direzione” mi disse il mio insegnante Loris Muner durante uno dei colloqui più importanti della mia vita. Aveva fatto centro: tutta la mia sofferenza ruotava attorno alla stessa radice. Avevo paura della mia Paura.

Questa capacità durante la crescita viene progressivamente perduta e sostituita da qualcos’altro.

Evitare la paura

Molti considerano la paura un cattivo funzionamento della mente-cervello.

Impieghiamo enormi energie per evitare di sentire Paura, siamo addestrati a negare o fare slalom per evitare quella sensazione che cova nel profondo, che prende le viscere e che paralizza.

Cerchiamo di non-sentire spostando il pensiero; alle volte serve un aiutino per non-sentire-meglio: cibo, alcol, droga, shopping, sesso, potere.

Paura di un rifiuto o di essere disapprovati; paura di un mancato riconoscimento; paura di deludere noi stessi e gli altri; paura che proviamo prima di un esame; paura di dire ciò che sentiamo in tempo reale, di dichiarare onestamente la nostra opinione; paura di entrare in conflitto e della reazione degli altri; paura di confrontarci con qualcuno le cui azioni ci hanno fatto sperimentare del dolore.

La paura e i bisogni

Impariamo a rimandare. Quando si rimandano i problemi, essi non cessano di crescere.”

Siamo prede della Paura finché scegliamo di avere paura della Paura.
Siamo liberi dalla Paura quando impariamo a sederci al suo fianco, ascoltiamo le sensazioni che si agitano nel corpo, riconosciamo la connotazione emotiva; siamo liberi dalla Paura quando ci fidiamo del suo ruolo nella nostra vita. Imparare a vedere la Paura come l’espressione di bisogni che cercano attenzione e ascolto.

Sì: a volte chiedo che qualcuno si sieda con me vicino alla mia Paura, sento troppa paura nel farlo da sola.

Coloro che hanno paura della solitudine creano le condizioni per incorrervi. Analizzano ciò che succede intorno a loro, intercettando i segnali che confermano la loro Paura di rimanere soli. Come nel caso di una donna che incolpa il collega di non darle sufficiente attenzione: “Ti ho salutato questa mattina quando sono arrivata in ufficio, e non mi hai degnata di uno sguardo”; “il tuo problema è che tu dividi le persone in due categorie: coloro che ti interessano e con cui parli, e coloro che non ti interessano, gli invisibili come me.” Sulla spinta della Paura di non essere vista e rimanere sola, la donna agisce un comportamento che crea le condizioni perché il collega la eviterà in futuro.

La Paura è da sempre un’alleata fedele nel proteggere la nostra sopravvivenza. Abbiamo bisogno di aiuto e di guida perché la Paura possa esprimersi in un modo che sia di supporto alla nostra vita. Altrimenti, lasciata a se stessa, rischia di portarci ad agire comportamenti reattivi, che non sono in linea con il tipo di persona che vorremmo essere.

La comunicazione abituale

Con partner, figli, amici, colleghi di lavoro, viviamo confronti verbali dove usiamo le armi che conosciamo, e alcune parole hanno il potere di abbaiare e mordere allo stesso tempo.
Ho visto un padre che, rivolgendosi a un figlio piccolo che si era allontanato, con un tono di voce più alto di quello che mi sarebbe piaciuto, gli ha detto: “Quando io ti chiamo, tu devi volare da me, hai capitoooo?”  Il bimbo si mise a piangere e il padre lo rimproverò perché era un pauroso.

Ecco cosa facciamo: sentiamo paura, e reagiamo alla paura generando paura.

Madri che usano una comunicazione assente o fredda per paura di mostrare la propria vulnerabilità, e poi rimproverano i figli di non essere abbastanza amorevoli.
Insegnanti che usano la paura per far studiare gli allievi, e che si meravigliano quando, senza lo stimolo esterno della paura, gli studenti non hanno motivazione a studiare.
Manager di azienda che limitano la libertà di scelta dei propri collaboratori per paura di perdere il potere, che poi incolpano i collaboratori di una inazione che gli stessi manager hanno promosso.

L'opposto della paura

Il vero coraggio non è di chi non avverte la paura. “Il coraggio non mi manca. E’ la paura che mi frega.” disse Totò. Coraggio deriva dalla parola composta cŏr, cŏrdis ’cuore’ e dal verbo habere ’avere’: avere cuore. Abbiamo bisogno di aprire il cuore di fronte alla Paura; un cuore aperto dona visione, compassione, accoglienza, integrazione, pace.
L’opposto della Paura non è il Coraggio, è l’Amore.